Il sapiente progetto musicale di Gregorio Caimi (I Musicanti)

La bella stagione della world music siciliana d’eccellenza.

E’ davvero sapiente il progetto musicale esplicato dal chitarrista marsalese, Gregorio Caimi, insieme al suo gruppo storico “I Musicanti” in un arco temporale che racchiude ben 10 anni e passa di attività consolidata. Proprio quella sapienza che trova definizione e consistenza nell’idea precisa che la musica, in senso lato, e, nello specifico caso di cui parlo, il folk etnico, che affonda le radici nella materia viva della tradizione siciliana, ora declinato con il neolinguaggio della world music, possa costituire il tratto di unione, il punto di contatto tra la cultura e il pensiero, le idee e lo spirito di fratellanza delle genti che hanno caratterizzato, da millenni, e, tuttora denotano il fascino ineguagliabile del nostro amato Mediterraneo. Insomma, una visione non del tutto visionaria sul ruolo edificante ed attuale della musica popolare rivisitata che si concretizza nel”live” de “I Musicanti” dove le sonorità e l’intima voce degli antichi e nuovi strumenti si fondono al canto della solista, creando una suggestione espressiva unica nel suo genere e rigenerando, al contempo, un possente e rinnovato codice che ci appartiene e che parla al cuore come messaggio etico universale. Quindi, nella caparbietà del credere che la musica possa avvicinare, amalgamare, e mai e poi mai dividere tutti gli uomini di buona volontà , a prescindere dal loro colore, luogo, fede, parlata, sta la cifra stilistica di Caimi e del suo gruppo, nato nel 2002 mediante l’apporto di “specialisti musicali” siciliani di composita formazione artistica e professionale. Ebbene, lo straordinario percorso intrapreso da “I Musicanti”, in questi anni di attività, si è arricchito di maestria artistica, di maturità concettuale, lungo la via che conduce alla bella stagione della world music siciliana d’eccellenza, che ammicca, ben volentieri, alle contaminazioni e agli influssi del pop, jazz, rock e alle pulsioni della contemporaneità. Perciò, mi è bastato ascoltare “Terra madre” per aderire incondizionatamente alla bellezza del siciliano cantato, la lingua dei nostri padri che, tuttora e meno male, infiamma le vene dei veri siciliani. Sì, la nostra lingua di Sicilia, fiato e legame al mosto e al sangue di una terra magica e dolente, ma pur sempre indomita, infinitamente libera e redenta almeno nei battiti del cuore di chi vi dimora o di chi, seppur lontano mille miglia, non si è mai staccato, neanche per un solo attimo, da essa. Inoltre, è estremamente interessante notare come, nella fusione di stili e generi musicali, tipici della “musica del mondo” de “I Musicanti”, si diano convegno non solo il grido accorato del Sud, centro del mondo, bensì anche la forte e cruda dialettica dell’autentica lezione popolare dei cantautori o cantastorie e dei letterati siciliani. Senza ombra di dubbio, è un piacere ascoltare la musica de “I Musicanti”, tanto che definirli tali, assecondando il nome d’origine della formazione, pare assai riduttivo: ogni componente il gruppo, invece, è un artista di alto rango. D’altronde, basta dare una scorsa al curriculum del direttore artistico della band, Gregorio Caimi, per rendersi conto che stiamo parlando di un musicista con la emme maiuscola. Sicuramente, un musicista che tiene all’arte di combinare i suoni come dirompente mezzo di comunicazione, condivisione di idee e che, peraltro, realizza un’ottima musica che vivrà, genuina ed impressa nella memoria collettiva isolana, senza inciampare nei luoghi comuni della retorica, dei pregiudizi, steccati o confini ideologici di sorta.

Crediti :
Terra madre – I Musicanti

Gregorio Caimi

I Musicanti

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Salemi, 7 agosto 2019

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