RECENSIONE DEL 20 AGOSTO 2022
LA CASA DEL CARRUBO – di Barbara Bellomo – Salani editore
È proprio un bel romanzo quello di Barbara Bellomo, edito per Salani editore e recante il titolo LA CASA DEL CARRUBO. Ricordo la mattina in cui lo acquistai. Avevo da poco finito un giro turistico nell’incantevole città di Sciacca, quando mi fermai presso la Ubik e, al di là delle illustri citazioni della fascetta gialla che cingeva il libro e incuriosito dalla copertina e dalla sinossi, decisi di prenderlo. Sì, la grafica di per sé accattivante parlava chiaro sul messaggio dell’autrice. Il vulcano, il nostro grande vulcano isolano, l’Etna, che si staglia minaccioso su una dimora appartenente alla classica tradizione legata ai campi della ormai tracollata vita agreste siciliana, uno di quei bagli dell’affascinante campagna isolana, una giovane donna che legge una lettera dolente, due Spitfire della RAF che calano come falchi sulle terre della Piana di Catania e una stanca schiera di fanti che va incontro alla morte o alla conquista dell’impossibile, sullo scenario incerto che accomuna tutte le guerre. Ecco la guerra, temibile entità che, proprio in questo preciso istante, ancora imperversa sulle pianure bagnate dal Dnepr. E subito va detto che, tra le righe del suo libro, dall’esordio fino all’ultima proposizione, l’autrice non trascura affatto di denunciarne l’aberrazione e l’arbitrarietà delle contrapposizioni politiche dei soliti e irriverenti potenti, a discapito della povera gente inerme, della gente comune, degli uomini di buona volontà e dal probo sentire. Ogni guerra è la stessa, la stessa inutile solfa, disgrazia dell’umanità intera. La guerra, quindi, oltre gli inevitabili intrighi di potere che pianificano a tavolino le sorti degli eserciti e dei popoli, percepita come sconfitta generazionale, come evento fondamentalmente ingiusto ed erroneo. Insomma, come dicevo, non mancano alla Bellomo gli elementi peculiari per imbastire un’ottima narrazione da far confluire in un validissimo romanzo storico di ambientazione siciliana. Beh, oggi, dopo aver letto il libro dico che ne sia valsa la pena, anche perché i romanzi storici debbono essere congegnati ad arte per rimanere impressi nella memoria del lettore.
La vicenda narrata e le mie impressioni
Il romanzo contiene due storie parallele, ma, a certo punto, tangenti e simbiotiche: l’esperienza vissuta della guerra che bussa, inattesa ed improvvisa, alle porte delle famiglie Floridia e Villalba. Due famiglie catanesi perbene che debbono, d’un tratto, interagire con l’orrore e la cruda realtà di trovarsi nel punto cruciale di una lotta che vedrà la resurrezione dell’Italia dalla follia nazifascista. Tutto ciò avrà un caro prezzo da immolare all’altare della libertà. Difficile condurre la propria vita durante lo sbarco degli Alleati sulla costa meridionale della Sicilia, arduo districarsi tra le proprie convinzioni, da una parte e, dall’altra, l’ideologia radicata dei sospettosi gerarchi, seguaci indefessi, costi quel che costi, della politica farneticante del duce o dei tedeschi, scomodi amici di una povera Italia che ha scelto, suo malgrado, di fiancheggiare il piccolo ometto con i baffi, truce personaggio che rischia di cambiare le sorti all’intero XX secolo. Due famiglie che si troveranno tra due fuochi, tra l’incudine e il martello. Alcuni protagonisti, in particolare, avranno a che fare con la riesumazione di antichi e profondi sentimenti, costretti da tempo a esser relegati nell’anima, e che solo la cruda dissacrazione della guerra riporterà in superficie. E su tutte le alterne, intricate e complesse vicende umane dei personaggi, silenzioso e immane, si erge il maestoso carrubo che sta a guardare e a fornire protezione a chiunque. La storia si dipana nell’anno 1943, esordendo il 23 gennaio 1943 e concludendosi il 27 settembre 1943. Tra i bombardamenti alleati su Catania, che preluderanno all’invasione dell’isola e i tristi fatti che sono alla base degli eccidi immotivati di civili o prigionieri, l’autrice mette in scena, in modo sapiente, la Storia con la esse maiuscola, mescolando il verosimile e l’autentico. E il narrato non scade mai nel banale: i veri protagonisti, quali che siano, da Churchill a Roosevelt, dal ringhioso Patton, che tiene le sue due Colt alla cintura, al lucido e pragmatico Montgomery o, ancora, l’eclettico Eisenhower intervengono prepotentemente nella trama del romanzo ed influenzano il pensiero, i sentimenti dei personaggi inventati che raccontano cos’è la guerra e cosa significhi sopravvivere alla sua insania per poi gridare sulle macerie materiali e morali il fascino dell’attaccamento all’esistenza. Ognuno degli attori del romanzo è, nel bene o nel male, latore di verità, alcune delle quali, eticamente qualificanti. Toccante, ad esempio, la storia vera del campione olimpico tedesco, Luz Long, che vedrà la fine dei suoi giorni in un aeroporto dell’hinterland catanese e che consegnerà, prima di spirare, al tenente Albert Sullivan, oculato ufficiale della U.S. Navy, la sua lettera indirizzata all’amico atleta americano di colore, il celeberrimo Jesse Owens dove saranno scritte le sue ultime parole di commiato per la moglie e per il suo bambino appena nato, che non potrà mai più rivedere o abbracciare. Ecco l’ulteriore bellezza del libro di Barbara Bellomo, un romanzo che trasuda, grazie alle tante storie vere incastonate nella finzione d’autore, pregnanza valoriale, validità di testimonianza storica e rilevante umanità nella tragicità del narrato. Alla fine, nonostante la perfida Hybris, tutto ritroverà una sua forma, una sorta di ricomposizione e gli opposti perverranno a una loro conciliazione. Ma non anticipo oltre e non voglio scendere nei dettagli della trama del romanzo, che, secondo me, va assolutamente letto. Personalmente, ho apprezzato le descrizioni e la scrittura dai toni spesso epici della Bellomo che riesce a squarciare il velo dei luoghi comuni con delle inquadrature puntuali sugli eventi storici in una commistione narrativa assai gradevole. Al resto pensa una lingua sobria, stringente, a tratti incalzante nello strutturare una suspence sempre misurata e ben mediata che sposa un lessico forbito ed elegante con taluni accenni al dialetto siciliano.
Voto: 9
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La casa del carrubo
Dettagli Titolo
Autore:
Bellomo, Barbara
Editore:
Salani
Anno edizione:
2022
Pagine:
336 (edizione cartacea)
ISBN:
9788831004701
Lingua Testo:
italiano
€16,90
La casa del carrubo
Dettagli Titolo
Autore:
Bellomo, Barbara
Editore:
Salani
Anno edizione:
2022
Formato:
EPUB
Dimensioni:
1 792Kb
Pagine:
336 (edizione cartacea)
ISBN:
9788831015226
Protezione:
Adobe DRM
Lingua Testo:
ita
€10,99