La leggenda del ragazzo che credeva nel mare.

Marco è un ragazzo di 18 anni, di una probabile città italiana del Centro – Sud, che vive male il suo tempo. Così, i bocconi di fiele che è costretto a trangugiare si susseguono e la sua profonda lacerazione non accenna a sanare. Per giunta, gli è stata raccontata la storiella amara dell’abbandono: i suoi genitori lo hanno rifiutato sin dalla nascita. Allora, sballottato da una famiglia affidataria all’altra, allo scoccare della sua diciottesima primavera, si ritrova da solo, senza una famiglia, seppur temporanea; poi, va a vivere con un amico, sbarcando il lunario come addetto delle pulizie in un palazzetto dello sport comunale. Proprio lì, un giorno, assiste alle piroette acrobatiche di alcuni giovani ed abili nuotatori, rampolli della buona società, che si allenano in una splendida piscina dall’acqua azzurra, cristallina, simile ad un mare scintillante, il cui richiamo, per lo spiantato ragazzo, è irrefrenabile. Marco subisce una folgorazione improvvisa: i tuffi lo affascinano, diventando pian piano la sua passione proibita e sulla scena malandata della sua esistenza appare pure la bella Virginia, una provetta nuotatrice. Da quel momento, i giorni di Marco si accendono di nuove intime speranze, un cambiamento s’impone. Ma la vita, al solito, è colma di sorprese… Davvero bello, il nuovo romanzo “La leggenda del ragazzo che credeva nel mare” di Salvatore Basile. Un tessuto spesso e intricato di sentimenti, emozioni, brividi e sussulti dell’animo che stanno alla base di una narrazione piana, accattivante, ben orchestrata che restituisce le pulsioni dell’uomo ad una dimensione naturale. Marco, Lara, Virginia, Giuseppe, Antonio, i protagonisti di una pulsante trama narrativa, avranno modo di capire che l’esistenza, per assaporarla appieno, seppure tra luci ed ombre, spesso imponga l’esigenza improrogabile di un radicale mutamento degli arroccamenti rancorosi e degli invalidanti punti di vista egoistici. E, poi, esiste pur sempre una possibilità di intravedere la luce in fondo al tunnel. Insomma, per non farla lunga, una storia che tonifica il cuore di buoni propositi, dopo la burrasca, sulla via della rinascita individuale, della ricostruzione morale, della riedificazione di rapporti umani e familiari, del credere fortemente in sé stessi, pur di ripescare il senso del “sono a casa“. In sintesi, un romanzo attuale che insegna a chiunque ad avere fede nel mare tempestoso della vita che alberga in noi.

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Salemi, 15 marzo 2019

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