MeMediaSemantica

Significativamente cercando…

La strana o, se si vuole, insolita etichetta della pagina, MeMediaSemantica, da me appena creata, non è provocatoria e, men che meno, dissacratoria nei confronti della semantica tout court. Ora, se la Semantica, per definizione, è “la scienza dei significati destinati a essere definiti e cristallizzati da parole significanti quando si tratti di nozioni o azioni, e da segnali morfologici quando si tratti di rapporti sintattici“, nel mio caso … niente paura, non ho alcuna intenzione scientifica o giù di lì. Infatti, per la suddetta sezione del mio “sito artigianale”, come sono solito chiamarlo, tale riferimento può intendersi come semplice e personale riflessione o, se volete, ricerca dei significanti latenti, originatisi dal contatto, fruizione, interazione, peraltro inevitabili, con i “Media”. In ogni caso, non mi riferisco solamente al “medium” per eccellenza che ha fatto da volano, per secoli decisivi nella storia dell’uomo, all’informazione, all’alfabetizzazione di massa occidentale e poi mondiale, ossia la carta stampata, bensì anche a radio, Tv, Internet e via discorrendo che è un piacere. Così il tema andrebbe esteso alla “realtà aumentata” che sta invadendo qualsiasi angolo, interstizio o anfratto della nostra vita quotidiana con un livello di insolenza a dir poco insolente. Eh, sì, tutta colpa di Gutenberg! Certo che, a pensarci bene, dall’epoca dell’orafo – tipografo Gutenberg, padre meticoloso della stampa (1450 – 52) fino all’evoluto editor Gutenberg della versione 2019 di WordPress sono stati compiuti spaventosi passi da gigante verso l’appropriazione di uno strumento cognitivo che qualifica l’uomo come mentore di un’inarrestabile rivoluzione, nella trasmissione dei saperi che gli appartengono in quanto meritevole di nominarsi “Uomo”. Finora, un fiume vorticoso di informazioni, dati, messaggi, linguaggi ha assediato la zattera instabile sulla quale navigano le nostre traballanti certezze. Certamente, le nostre esperienze subiscono sempre più brusche accelerazioni nella vertigine di un viluppo che si chiama futuro dove rimarremo, ahinoi, invischiati in un’enorme tela di ragno, la cosiddetta rete digitale. Talvolta, nella trappola tesa dalla tribù globale, che tenta addirittura la codificazione intera della nostra stessa personalità, cresce in noi il senso del crescente spaesamento. Tuttavia, nella steppa di sollecitazioni emotive e sensoriali che ne derivano, la passività delle nostre facoltà di discernimento, di scelta, possono essere, di per sé, nocive. Allora, occorre ridestare e, quindi, mantenere in vita la capacità di critica e mantenere un approccio positivo allo stimolo massmediatico. Mai rimanere claudicanti nella corsa verso il futuribile. Insomma, non è tutta crusca del diavolo, basta scrutare bene… Di certo, è un’esperienza di umano arricchimento quella del saper mediare, intravedere tra le righe e poi fruire, a piene mani, della miriade di opportunità che l’universo multimediale e ipertecnologico avanzato ci mette sotto il naso. Però, stiamo andando oltre la semplice individuazione delle finalità che si propone la pagina MeMediaSemantica. Infatti, essa è pensata come periferia attiva del mio sito, dedicata agli spunti di riflessione, senza tanti grilli saltellanti per la testa, dopo aver ricevuto quella sorta di bombardamento, da parte del celeberrimo Gutenberg (sempre lui!), costituito da una caterva di caratteri tipografici tradizionali ed evoluti con i quali si scrivono i fatti, le storie dell’uomo. Forse, quello stesso martellante fuoco di fila di segni, suoni e caratteri mobili, linfa della civiltà occidentale, che era già l’avanguardia utopica del concreto ed intrepido progetto gutenberghiano ad uso, consumo e beneficio dell’intera umanità. Comunque, volevo anche dire che sta a noi il compito e il dovere di decifrare la complessità del presente e di essere messaggeri di una cultura quanto più possibile condivisa e condivisibile. E c’era bisogno, qualcuno obietterà, di cotanto sproloquio per arrivare al dunque? Scusate, ma se mi trovo alle prese con una tastiera di un PC, mi lascio prendere la mano… Ora, tutto ciò dovrebbe ispirare i miei eventuali commenti e riflessioni (per favore, non chiamiamole con il termine abusato “recensioni “, perché non ho titolo, né alcuna velleità per farli!) a film, fiction, libri e chi più ne ha più ne metta. Qualcosa farò, ma, resta bene inteso, a mio modo: se mi va, quando, come e se mi pare.

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Salemi,  13 marzo 2019

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