Tre anni senza te, padre. Tre anni senza le tue parole.
Tre anni senza i tuoi racconti che erano storie di maestro, storie d’altri tempi, tempi in cui le parole valevano lacrime e oro.
Tre anni senza la voce dei tuoi occhi che erano per me e con me nell’insulsa e stupida fola che tu fossi immortale.
Ma, inesorabile, giunge l’esazione amara del grave balzello, dovuto e incassato, per il prezioso beneficio della luce e delle ombre delle ore e dei giorni, della polvere di gloria, della gioia prigioniera vissuti su questa goccia di galassia vagante nell’Infinito.
Gioacchino Di Bella
Porto Palo di Menfi (AG), 16 settembre 2018, h. 16.55
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